2050: obiettivo emissioni zero. Con l’aiuto dell’idrogeno verde.

Che sia arrivato il momento di intensificare gli sforzi verso una modalità produttiva e uno stile di vita più sostenibile è ormai sotto gli occhi di tutti: ogni anno il “monte risorse” che la Terra ci mette a disposizione termina prima. Per il 2022 l’Earth Overshoot Day – cioè il giorno in cui si verifica l’esaurimento delle risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in un anno – è caduto lo scorso 28 luglio: un leggero miglioramento rispetto al 2019, quando l’Earth Overshoot Day era stato fissato per il 29 luglio, ma non abbastanza. Nel 1975 questa data cadeva il 28 novembre: se la tendenza degli ultimi decenni continuerà inalterata, nel 2030 serviranno due Pianeta Terra per soddisfare la richiesta di risorse dell’umanità.

 

Il cambio di passo è dunque una priorità: se ne è accorta di sicuro l’Unione Europea, che ha messo in campo un piano di grande impatto per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Punto centrale di questo progetto è proprio il sistema energetico europeo, responsabile del 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione Europea. Come leggiamo sul sito ufficiale dell’Unione Europea [link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_1259]: “La strategia dell’UE per l’integrazione del sistema energetico e quella per l’idrogeno, entrambe adottate oggi, getteranno le fondamenta per un settore dell’energia più efficiente e interconnesso, orientato al duplice obiettivo di un pianeta più pulito e di un’economia più forte”.

 

Tra i punti fondamentali del piano europeo spicca dunque la strategia dell’UE per l’idrogeno, per il successo della quale è stata anche creata un’alleanza europea per l’idrogeno pulito: La priorità è sviluppare l’idrogeno rinnovabile, prodotto usando principalmente energia eolica e solare, ma nel breve e nel medio periodo servono altre forme di idrogeno a basse emissioni di carbonio per ridurre rapidamente le emissioni e sostenere la creazione di un mercato redditizio”.

 

Una transizione graduale che prevede dapprima, entro il 2024, l’installazione di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori per l’idrogeno rinnovabile nell’Unione Europea (produzione: fino a 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile). Entro il 2030 il numero di elettrolizzatori a questo scopo dovrebbe giungere ai 40 gigawatt (10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile), mentre tra il 2030 e il 2050 si prevede che le tecnologie basate sull’idrogeno rinnovabile possano raggiungere la piena maturità e trovare applicazione in tutti i settori difficili da decarbonizzare.

 

Il ruolo di Specialtrasfo nella sfida dell’idrogeno rinnovabile

La transizione dell’economia europea e – si spera – mondiale verso modelli più sostenibili e puliti non può prescindere dalla creazione di una catena di valore che coinvolga tutti gli attori della filiera della produzione dell’energia stessa: una sfida cui Specialtrasfo mette a disposizione conoscenze, esperienza, tecnologia e la volontà di essere un soggetto attivo e propositivo.